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venerdì 12 settembre 2008

Promessi Sposi: III capitolo rev.1 Ivano Lazzaroni

Renzo Scudetto giunse alla casa della sua amata Lucia Juventus. Era su tutte le furie ed a stento riusciva a star seduto. Assieme a Lucia v’era la madre donna Giglia Cobolla. Era una donna simpatica, a volte lunatica ma voleva un bene dell’anima alla sua figlia Juventude, come la chiamava lei. Vedendo sior Scudetto, così agitato gli portò una coppa di brodo, una coppa del servizio buono che teneva custodita gelosamente nel suo salone dei trofei. Tale salone era così appellato dall’amabile donna per il fatto che alle pareti erano appesi i suoi trofei di caccia: il lupo moggiano, l’orso granataudo, il gallo sbettegone. A dire il vero non erano opera sua, ma del padrone di casa Giovanni Fido Canbastonato, nobile del luogo, ma tutti pensavano che fosse lei la cacciatrice, e liquidavano così la cosa senza tanti scrupoli.
Lucia baciava il suo Renzo dappertutto cercando di non farsi vedere dalla madre, la quale se ne accorse e facendo uscire la sua parte Cobbola esclamò “ma dai che fate, ti prendi il tifo! Stai attenta” e la dama arrossì. Renzo restò un attimo inebetito, in sospeso, ed esclamò “sia ben chiaro con la biscia di Merdatti ci andrò solo se mi legano ad un tavolino” e tornò cupo.
Ad un certo punto donna Giglia Cobolla andò nel pollaio e ne ritorno con due capponi vivi che diede a Renzo “ tieni sono pollovolo e skizzomarco, portali al dott.Tinkerman lui ci darà una mano, vai muoviti”
E senza sapere il perché Renzo si trovò con due capponi che si beccavano a vicenda o meglio uno usava le ali e l’altro le zampe nella strada che lo portava a Farsopoli. Entrato in città riconobbe subito la casa del dr. Tinkerman: era l’unica al grezzo, con il giardino arido, i balconi senza gerani ed infestata di strani animaletti: i famosi camaleonti solidi. A tale vista i due capponi cominciarono a menarsi sempre più, mentre nell’aria s’alzava una melodia partenopea. Tinkerman era in casa. Bussò alla porta e giunse un servo , di chiaro origini franzesi che lo accompagnò dal grande stratega. Tinkerman stava seduto sul suo scrittoio con al collo un cincillà morto e un’orda di camaleonti sulle spalle. Come vide i due capponi, li strappò di mano al povero Renzo e li diede in pasto ai suoi camaleonti e disse loro: “Momo, Bidone, mangiate piano e lasciate qualcosa anche per Seba che non mi cresce più” e si risedette sulla sua panchina e disse a sior Scudetto di raccontargli il tutto. Renzo raccontò per filo e per segno quanto accaduto dopo di ché stando in religioso silenzio ed impaurito nel vedere un camaleonte che ballava (come sapete i camaleonti solidi sono originari delle Amaurizius). Tinkerman cominciò a sparare minchiate senza capo ne coda, a parlare di diagonali, di balconi, di mattonelle , di romani e centurioni, e concluse dicendo “Renzo ti aiuto”. Al che sior scudetto disse euforico “Allora battiamo l’Ambrosiana di Merdatti” e qui Tinkerman cambio colorito e cominciò a straparlare, senza dire minchiate “vedremo, faremo i rompiscatole, giocheremo sulle ali e sulle cosce, siamo il fosforo ed il potassio, faremo giochi di società …” ed intanto portava Renzo verso l’uscio e giunto alla soglia con un colpo di tacco lo buttò fuori e chiuse a doppia mandata la porta grazie al chiavistello a buffone.
Nel frattempo in casa Juventus, a donna Cobolla Giglia venne in mente un idea “cara figliola mia, lo vedi ancora padre Alessandro?” e siora Juventus arrossi; padre Alessandro un tempo era stato il suo cavaliere e lei la sua dama, poi lui preferì parlare ai passeri invece che alle passere, ma questa è un’altra storia. “Certo che si, madre mia, lo sapete che un cavaliere è per sempre” e arrossì nuovamente. Ma era felice, lei con padre Alessandro aveva un feeling particolare, anche nei momenti più bui, lui non l’aveva tradita, anche nel periodo della dittatura Capelliana.
In quello giunse alla casa delle due donne Frate Nicola detto Fra’ Duca per raccoglier le noci da donare ai poveri di fede non prima di avere raccontato per l’ennesima volta la storia della sua conversione. Al che spazientite le due donne gli diedero un biglietto da portar a Padre Alessandro e il fraticello rispose solo “E cosìssia” e se ne andò con 29 chili di noci, distribuite in altrettante coppe. Non fece in tempo Fra’ Duca ad andarsene che arriva sior Scudetto con un diavolo per Capello, ed a stento le due donne riuscirono a calmarlo raccontandogli il loro piano. Il Renzo si calmò un attimo, e donna Cobolla disse “vedrai andrà tutto bene, altrimenti andremo al Tribunale Anti Rossi”.

8 commenti:

Gobbo Materano ha detto...

Ah...spero proprio che quest'anno renzo scudetto sposi la sua vecchia signora anche se preferivo che la vecchia signora sposasse il baronetto europeo UCL

Anonimo ha detto...

sì, sì.. la vecchia signora è proprio in età da marito e quest'anno bisogna che si sposi.
renzo va benone, il baronetto va ancora meglio..

ma si mormora che, sotto sotto, anche TIM lo sguattero potrebbe avere il suo fascino..

Edoardo Valentini ha detto...

ottima la scelta Raniero-Azzeccagarbugli a dopo!

Edoardo Valentini ha detto...

.. allora dicevo ottimo pezzo e come sempre nella intricata vicenda che vede il ns eroe rispolverare il classico dei classici manzoniani.
Detto della scelta condivisa e forse da me suggerita in altre parti, (prefazione credo) come non immaginarsi la scena dei camaleonti solidi .. famelici.
Da antologia e .. speriamo lo siano
anche stasera

KarmaKoma ha detto...

Caro Tex, vorresti in questo modo chiedere, garbatamente, di partecipare alla divisione dei diritti d'autore?
Comunque il buon Ivano m'ha detto che era sua intenzione seguire, se pertinenti, i suggerimenti dei minkioni, ed a quanto pare lo ha fatto.

Edoardo Valentini ha detto...

Non ci penso nemmeno, il merito è tutto tuo e plaudo, come ben sai, la tua iniziativa di spolvero di un classico dei classici (ai miei tempi era materia .. nella materia) ma ..
e c'è un ma, ti incarterai, ohh se ti incarterai.
Una traccia: come affronterai la vicenda di Frà Cristoforo, personaggio redento .. oh tu che sei irredento???
Statte accuorto e voi studenti minkioni rimanete sintonizzati!!

KarmaKoma ha detto...

Caro Tex, fra Crisoforo = padre Alessandro chi più redento di lui ... colui che parla ai passeri ... ed ha come aiuto fra Galdino = Fra'Nicola detto Fra'Duca ... era anche ai tempi miei materia nella materia ....

Edoardo Valentini ha detto...

non metterei sempre "fra" metterei qualche "tra" se no va a finire che ti sparo un .. Frà ca..cchio da Velletri, che sempre materia era .. ma di risate .. tra i banchi ..
di sabbia