RICORDI IN... BIANCO E NERO - parte 3a

BOCCALONI PER VIA DELLA BOCCALETTA

Era, la boccaletta, rigorosamente di plastica, nei meravigliosi
anni della Moplen - Gruppo Montedison - Italia che si
industrializzava e cresceva, un contenitore per liquidi,
con il suo beccuccio che favoriva la mescita, ma in genere
usato per ogni scopo. Oggi si conosce con il nome
di caraffa ma all'epoca sembrava un boccale e da lì il
termine boccaletta.
Con essa in genere venivo mandato dal vicino, già in possesso
dei primi frigoriferi, a farmi dare del ghiaccio che nelle calde
giornate estive era piacevole da mescolare alle bevande.
Il vicino era talmente ospitale e benevolo da tenere in
frigo diverse formelle tante erano le famiglie che potevano
essere accontentate.
Si entrava e usciva liberamente dalle case, le porte erano
sempre aperte e d'estate solo una tenda impediva la
visione di ciò che accadeva al loro interno.
La situazione non cambiava un granchè di notte con la
sola differenza che le porte erano chiuse ma non serrate
e nel silenzio totale, in assenza di motori e motorini
si sentiva un po' di tutto, dal meteorismo proprio e dei vicini
che era un piacere ascoltare nelle varie sfumature ad
altri rumori strani che data l'età non si capivano e pertanto
non disturbavano il sonno dell'innocente fanciullo.
Poi da grande però ho capito perché mia madre cantava
giuliva al mattino …
La morale di questi ricordi vuol essere che si nasce
per forza di cose boccaloni ma crescendo chi ci resta
….è brutto segno.

Ulisse, eversore di mura e distruttore di città, figlio di Laerte che è re in Itaca