MISTICO HAPPEL JUVENTUS MINKIA CLUB


Il blog del tifo juventino mistico happelliano

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Se ne consiglia la visione a Juventini Superdotati ...



martedì 16 dicembre 2008

Due anni fa...


Manninger - portiere del Siena
Grygera - infortunato nell'Ajax
Chiellini - terzino di buone speranze, occasionalmente stopper sorpendentemente discreto
Legrottaglie - un potenziale campione perduto, mediocre stagione a Siena
Molinaro - terzino nel Siena
Marchionni - acquistato dalla Juve dopo una buona mezza stagione a Parma, infortunato
Sissoko - giocatore potenzialmente talentuoso e giovanissimo del Liverpool
Marchisio - in primavera
De Ceglie - in primavera
Amauri - centravanti dai piedi buoni ma pochissimi gol di Chievo e Palermo
Del Piero - un campione sul viale del tramonto

Ranieri - un disoccupato

Se sbalio corigetemi...

E questo branco di anatroccoli picoli e neri sono diventati la nostra leggendaria Juve di oggi...

20 commenti:

Anonimo ha detto...

pensa cosa sarebbe successo comprandone qualcuno di buono!!!

Detari ha detto...

giusto ju, moggi torna sta casa aspett'atte!

Anonimo ha detto...

non è necessario moggi per comprare un buon giocatore....

Detari ha detto...

ecchecazz nun se pò manco scherzà ;-)

U carcamagnu ha detto...

la leggenda si fa con gli sconosciuti che divengono eroi.

comprare un eroe significa farne un mercenario.

Anonimo ha detto...

Sti cazzi! Non ci avevo pensato a tutto ciò! I brutti anatroccoli si sono trasformati in principi!

Detari ha detto...

come nel film Hickory

Anonimo ha detto...

uno buono può essere hamsil quando era in B al Brescia e nessuno se lo cagava e invece noi ci giocavamo contro e lo vedevamo tutti i sabati.

le leggende si scovano in B o in provincia.

Tardelli
Scirea
Gentile
Cabrini
Furino
Prandelli
Vignola
Favero
Zambrotta
DelPiero
....volete che continuii?

invece si è scelto fino ad oggi

SOLO giocatori stranieri...

Detari ha detto...

adesso si vede la foto del santo nel chievo...aveva le borse sotto gli occhi e non passava certo le notti a pregare

SJ ha detto...

a tal proposito posto un articolo


Ragazzi di bottega

Molinaro, De Ceglie, Marchisio & C:. scommesse vinte in caccia dell'Inter

MILANO — A Vinovo, al centro tecnico bianconero, c'è la galleria delle maglie. Sta nel corridoio che porta dallo spogliatoio dei giovani a quello della prima squadra. È un percorso iniziatico, una specie di educazione sentimentale al successo. I ragazzi guardano i numeri e i nomi di quelli che sono passati da una parte all'altra, che hanno superato quei pochi metri. Non è lo spazio a dare il senso della distanza: è la coscienza dei propri mezzi.

Nella Juve non c'è solo Amauri, il piatto forte del mercato, il pezzo unico. Il futuro è un gioco di investimenti, ma soprattutto un invito alla clonazione. Ecco un Cabrini di Moio della Civitella, un Nedved di Aosta, un Tardelli di Chieri, un Del Piero di Torino (in panchina). Sono i quattro emergenti della Juventus che ha schiantato il Milan grandi firme che non amano le imitazioni. Male. Sono quelli che correvano, con la sfrontatezza tipica dei giovani, mentre gli altri, i giocatori rossoneri con la tecnica appiccicata ai piedi, restavano indietro, arrancavano. Sono i ragazzi di bottega di Madama, cresciuti nel settore giovanile o da questo catturati sul limitare della giovinezza. Forse sarebbero i primi ad avvertire estremo il paragone, ma l'accostamento serve all'idea.

La Juventus, nel gruppo dei ragazzi di bottega della prima squadra, mette (luogo di nascita riferito all'ospedale più vicino): Albin Ekdal (19 anni, Stoccolma); Sebastian Giovinco (21 anni, Torino, il little Del Piero); Claudio Marchisio (22 anni, Torino, nel ruolo di Tardelli), Paolo De Ceglie (22 anni, Aosta, in quello di Nedved), Mohamed Sissoko (Mont St. Aignan, 22 anni), Giorgio Chiellini (Pisa, 24 anni), Cristian Molinaro (Vallo della Lucania, 25 anni, Cabrini). La società, giustamente, sottolinea l'età anagrafica, non necessariamente la «creazione» del giocatore nel laboratorio delle giovanili. Per la Juve — che segue illustri esempi come la cantera del Barcellona o l'Arsenal academy — non è importante solo il campione fatto in casa, ma anche quello chiamato a bottega in età utile.

A impressionare, col Milan, sono stati i presunti rincalzi. Cristian Molinaro e Paolo De Ceglie erano due mancini in competizione, stessa fascia, la sinistra. Così diversi, così uguali. Molinaro viene da una famiglia di insegnanti di Moio della Civitella, è orfano mancato della colonia di campani che un anno fa giocava con la Juve. La compagnia del dialetto stretto (lui, Nocerino, Palladino e Criscito) si è sciolta, ma Cristian è rimasto confermandosi titolare, con le sue manie scaramantiche (il corniciello attaccato alle chiavi, l'ingresso in campo col piede sinistro), con i suoi svaghi (suona la chitarra, è appassionato di videogame). Ha trovato un'intesa tecnica e anche umana con Paolo De Ceglie, valdostano anomalo, anima solare, anche lui figlio di un insegnante di educazione fisica, costretto a una vita domestica dalla bravura in cucina della sua fidanzata Alice. Mentre Cristian faceva la sua trafila nelle giovanili della Salernitana, Paolo cresceva alle porte di casa. Entrambi sono passati, in anni diversi, dal Siena (ex succursale bianconera). I due, da concorrenti, sono diventati una «coppia». Ha detto Molinaro a Hurrà Juventus: «Meglio giocarmi il posto con Paolo che con lo straniero di turno. La società ha puntato su un giovane del vivaio».

Da lì arriva anche il devastante (per il Milan) Claudio Marchisio, che ha cominciato ragazzino come controfigura di Del Piero. Lui, a Tardelli, con tutto il rispetto, preferisce Steven Gerrard. Si è sposato giovane con Roberta ed è tornato, come gli altri, dalle esperienze in provincia (Empoli) a casa «perché se sei della Juve e vai in prestito, l'ideale è sempre quello di tornare». La sua applicazione è la sua forza, il suo motto è: «So che debbo farmi trovare pronto». Paradossalmente, nella Juve dei ragazzi di bottega, non trova spazio quello che più di tutti colpisce la fantasia popolare: Sebastian Giovinco. Colpa del ruolo più che coperto. E ora che De Ceglie ha vinto le primarie come vice Nedved, anche quella strada (tatticamente impervia) si è chiusa. Ma sembravano sbarrate anche quelle di Molinaro, De Ceglie e Marchisio. Lo spazio, però, nella galleria delle maglie si accorcia in un istante.

Roberto Perrone
16 dicembre 2008

Anonimo ha detto...

è storia che quando la juve ha pescato prevalentemente all'estero non ha vinto mai...

Haessler
Julio Cesar
Moeller
Koheler
Zavarov
Aleinikov
Rui Barros
Tiago
Andrade
Amiron
Poulsen

e poi ce ne sono altri...


all'estero si prende il fenomeno

Platini
Boniek
Ibra
Trezeguet

oopure uno già inserito da anni

Nedved

altrimenti sono 1000 volte meglio i nostri...che bisogna far giocare in A, max B.

La B dovrebbe essere solo di Italiani...invece,.....

SJ ha detto...

raga' vi posto l'intervista a Marchisio.
Gente questo è 14 (però eh eh numero che compare spesso - il nostro numero mistico) anni che porta sulla pelle la maglia della Juve.....

di che cazzo stiamo a parlare? (si fa per dire di qualcosa dobbiamo chiacchierare sennò)


Claudio Marchisio, cosa lascia una seratona da fenomeno contro Pirlo?
«Lascia la vittoria della Juve, fondamentale. Volevamo riprenderci dalla sconfitta con l’Inter. Poi, ovvio, sono molto felice anche per me».

S’aspettava di marchiare partite così, quest’estate?
«Sicuramente i tanti infortuni che abbiamo avuto mi hanno agevolato, come il mio ha aiutato altri centrocampisti, ma l’importante era farsi trovare pronti. E io penso di aver lavorato, ogni giorno, per arrivare fin qui».

«Voglio guadagnarmi un posto», disse ad agosto.
«Quando arrivai a Empoli non ero titolare, poi allenandomi e sfruttando le occasioni, lo sono diventato».

Sogna un replay in bianconero?
«Non vorrei essere di passaggio e, sì, mi piacerebbe guadagnarmi un posto da titolare: spero proprio di restare in questa squadra per tutta la mia carriera».

Alla Juve ne ha già consegnato il primo pezzo.
«Dodici anni di giovanili, più uno di serie B: questo è il quattordicesimo campionato».

Quanto è contato il trasloco dell’anno scorso a Empoli?
«Molto, mi ha fatto crescere, come giocatore e come persona. Era la prima volta lontano da Torino, dove sono nato, e un po’ ti viene la paura di sbagliare. Roberta, che a giugno è diventata mia moglie, mi ha aiutato molto».

Alla fine è riuscito a tornare a casa.
«Il campionato dell’Empoli è finito male, ma io, tutto sommato, penso di aver fatto bene. Ovvio che sarei rimasto volentieri alla Juve, ma se sono di nuovo qui, e gioco, è anche per quello che ho fatto la scorsa stagione».

Stesso itinerario di Giovinco, eppure si parla sempre di lui: invidioso?
«Macché, giochiamo insieme da anni, e abbiamo un gran rapporto. E poi, giochiamo in ruoli diversi. Normale si parli di lui: diventerà il numero dieci del futuro, e alla gente piace sempre chi segna e fa divertire».

Si sente sottovalutato?
«No, e la società, riprendendomi, ha dimostrato di credere in me».

Ha preso anche Poulsen, che fa il suo stesso mestiere.
«Niente di strano: in squadre come la Juve, il Milan, o l’Inter, lo sai prima che la concorrenza sarà durissima, e che i giocatori saranno sempre di alto livello».

Ranieri ripete che non guarda età o stipendio per comporre la formazione.
«Vero. Se è giusto che tu abbia l’occasione, te la dà».

Quandi sms ha ricevuto?
«Davvero tanti».

Il complimento più bello?
«Quello da Trezeguet: perché è una persona squisita e perché non parla spesso: se mi ha detto che ho fatto una gran partita, vuol dire che lo pensa davvero. E poi quello di Stefano Borgonovo».

Cioè?
«Aveva scritto che somiglio a Tardelli. Così sono andato su internet per vedere qualche immagine di quando giocava: forse, nella corsa e in qualche movenza, un po’ gli somiglio».

Però preferisce Gerrard.
«Sì, nel ruolo il più forte del mondo. Guardo a lui: uno che sa difendere e attaccare. Per questo dovrei fare qualche gol: in Primavera ci riuscivo».

È il suo preferito anche alla playstation?
(sorride) «No, scelgo sempre la Juve, e modifico subito la faccia che mi hanno fatto: non mi somiglia tanto».

Si sente un tipo da Juve?
«Sì. Sono giovane, ma penso di conoscere il peso di questa maglia, della tradizione e quanto bisogna dare per meritarla: l’impegno e il sacrificio che chiedevo ai giocatori, quando da bambino tifavo in curva»

[la stampa]

SJ ha detto...

io sto ancora godendo non so voi.....

Anonimo ha detto...

E' anche storia che la Juve NON abbia mai portato giocatori dalle giovanili direttamente alla prima squadra.

3 eccezioni

Bettega
Galderisi
Buso

e in parte Michele Serena.

E' sempre stato un dettame della Juve ai suoi ragazzi.

La discesa in B per necessità(????) ha cambiato un po' le cose...infatti oggi abbiamo De Ceglie,Giovinco,Marchisio.

Cosa vuol dire? che una volta si lavorava male nel settore giovanile oppure che i tanti soldi investiti da almeno 6-7 anni a questa parte richiedono anche una controprova sul campo e quindi di portare giovani ai max livelli?

Anonimo ha detto...

16.12.2006 la juve sgambettava col Verona con Paro, Bojinov e Birindelli..sembrano passati 20 anni!!
A me piace molto LODI dell'Empoli, CANINI e MARCHETTI del Cagliari, e segnatevi questo nome Inácio José Joelson del Pisa

SJ ha detto...

grande video pablo

U carcamagnu ha detto...

paolo ti sei completamente senzasensizzato oramai, "KAZZO URBIAKONI E PANZONI" a parte... ma a quello ci pensiamo noi...;-))

Anonimo ha detto...

Daccordo con Paolo per CANINI.
Quoto tutti i post di Ju72 in questi commenti: ottimissimi!

ps: scaldabagnu lavativo!!
io mi commuovo ancora quando rivedo la scena di Karol "nella vos...la nostra lingua" e tu me lo scanzoni così...carca dritto a confessarti!!!

Anonimo ha detto...

chi era allo stadio starà ancora godendo come un maiale (ops!)come me...serata indimenticabile

PS:in tv non l'han fatta vedere la coreografia dei maialini per ancelotti in curva sud vero?
Ancelotti???ci senti???
spettacolare ahahahahaha

matt4

Anonimo ha detto...

Buonasera PanZoni e BuffOni da ManchestER. Il CalCio è cosaMistica e CineMaticA ... PaPASTa, FLOres, GenteChe Costava Una SemenZA e che ANDranno In InghilteRRA ..PerchE' i Buffoni Meiatici SemInano Cazzte Invece Che InFormARSI. Ma Io che SONO UN Kazzone PERIMTRALE VI diCo: DEficieNTI cOmE Capello che IndEbiTano Il Calcio e LO ROVInaNO. MA VoI a IdOLaTRArLI come DEI BUdDa ...si BudDA BAR da UBRIaKOnI...Il Calcio è SpeRiMentazione E GioVANI...infAtti All'Esyero si PulIScono IL KUlO con le Nostre Partite ... anzi NO Kagano DiREttAmente ... RANIeri è IL NUOvo HappEL e i DEFICIenti Dicono che è UN COglIONe...COGLIONI sono LOrO che SCrivannO CaZZatE e Porcate ... Ma VOI che SApete ora MandateLI a D^FAN Kulo...e ditegli CHe La Carta Igienica Non Ha bisoGNO dei LOro ArTIcoli. QuanDO Ero IN LaPPONIA mi Pisciavo ADOSSO a SAPere CHe QUAfleMA veniva Pagata 200 Miliardi e DEnTOne VENIVA in ITaliA a Svernare i Vermi DElla MezCALL da UBrikone .. ORA Arriva MUTanda DA Frocio e Il PanZONe di LAMpard...CHE rIDere...d'Altonde Non è la MILAno da Bere? TUTTO facile Da Prevedere ..