MISTICO HAPPEL JUVENTUS MINKIA CLUB


Il blog del tifo juventino mistico happelliano

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Se ne consiglia la visione a Juventini Superdotati ...



mercoledì 18 marzo 2009

NERAZZURRO TENEBRA

So che è roba vecchia, ma l'ho trovata cercando il link del pezzo "Il fumo fa bene"
La ripropongo sapendo di fare cosa gradita ai tanti amici rancorosi tifosi di serie C...

NERAZZURRO TENEBRA

di Alessandro Gilioli Moratti-Tronchetti Provera.jpg

Questa intervista è stata pubblicata sull'Espresso col titolo Pasticca Nerazzurra. Alla sua pubblicazione Giacinto Facchetti era ancora in vita (g.d.m.)

Sono campioni che hanno fatto la storia del calcio italiano quelli che passeranno, uno dopo l'altro, in un'aula del tribunale di Roma a parlare di doping. Come Giacinto Facchetti, splendido terzino sinistro e oggi presidente dell'Inter; o come Sandro Mazzola, Mariolino Corso, Luis Suarez. E ancora: Tarcisio Burnich, Gianfranco Bedin, Angelo Domenghini, Aristide Guarneri. Tutti chiamati a testimoniare da un loro compagno di squadra di allora, Ferruccio Mazzola, fratello minore di Sandro, che vuole sentire dalla loro voce - e sotto giuramento - la verità su quella Grande Inter che negli anni '60 vinse in Italia e nel mondo. «Non l'ho cercato io, questo processo: mi ci hanno tirato dentro. Ma adesso deve venire fuori tutto», dice Ferruccio.

A che cosa si riferisce, Mazzola?

«Sono stato in quell'Inter anch'io, anche se ho giocato poco come titolare. Ho vissuto in prima persona le pratiche a cui erano sottoposti i calciatori. Ho visto l'allenatore, Helenio Herrera, che dava le pasticche da mettere sotto la lingua. Le sperimentava sulle riserve (io ero spesso tra quelle) e poi le dava anche ai titolari. Qualcuno le prendeva, qualcuno le sputava di nascosto. Fu mio fratello Sandro a dirmi: se non vuoi mandarla giù, vai in bagno e buttala via. Così facevano in molti. Poi però un giorno Herrera si accorse che le sputavamo, allora si mise a scioglierle nel caffè. Da quel giorno "il caffè" di Herrera divenne una prassi all'Inter».

Cosa c'era in quelle pasticche?

«Con certezza non lo so, ma credo fossero anfetamine. Una volta dopo quel caffè, era un Como-Inter del 1967, sono stato tre giorni e tre notti in uno stato di allucinazione totale, come un epilettico. Oggi tutti negano, incredibilmente. Perfino Sandro...».

Suo fratello?

«Sì. Sandro e io, da quando ho deciso di tirare fuori questa storia, non ci parliamo più. Lui dice che i panni sporchi si lavano in famiglia. Io invece credo che sia giusto dirle queste cose, anche per i miei compagni di allora che si sono ammalati e magari ci hanno lasciato la pelle. Tanti, troppi...».

A chi si riferisce?

«Il primo è stato Armando Picchi, il capitano di quella squadra, morto a 36 anni di tumore alla colonna vertebrale. Poi è stato il turno di Marcello Giusti, che giocava nelle riserve, ucciso da un cancro al cervello alla fine degli anni '90. Carlo Tagnin, uno che le pasticche non le rifiutava mai perché non era un fuoriclasse e voleva allungarsi la carriera correndo come un ragazzino, è morto di osteosarcoma nel 2000. Mauro Bicicli se n'è andato nel 2001 per un tumore al fegato. Ferdinando Miniussi, il portiere di riserva, è morto nel 2002 per una cirrosi epatica evoluta da epatite C. Enea Masiero, all'Inter tra il '55 e il '64, sta facendo la chemioterapia. Pino Longoni, che è passato per le giovanili dell'Inter prima di andare alla Fiorentina, ha una vasculopatia ed è su una sedia a rotelle, senza speranze di guarigione...».
terzo.jpg
A parte Picchi e forse Tagnin, gli altri sono nomi meno noti rispetto ai grandi campioni.

«Perché le riserve ne prendevano di più, di quelle pasticchette bianche. Gliel'ho detto, noi panchinari facevamo da cavie. Ne ho parlato per la prima volta qualche mese fa nella mia autobiografia [Il terzo incomodo], che ha portato al processo di Roma».

Perché?

«Perché dopo la pubblicazione di quel libro mi è arrivata la querela per diffamazione firmata da Facchetti, nella sua qualità di presidente dell'Inter. Vogliono andare davanti al giudice? Benissimo: il 19 novembre ci sarà la seconda udienza e chiederemo che tutti i giocatori della squadra di allora, intendo dire quelli che sono ancora vivi, vengano in tribunale a testimoniare. Voglio vedere se sotto giuramento avranno il coraggio di non dire la verità».

Ma lei di Facchetti non era amico?

«Sì, ma lasciamo perdere Facchetti, non voglio dire niente su di lui. Sarebbero cose troppo pesanti».

Pensa che dal dibattimento uscirà un'immagine diversa dell'Inter vincente di quegli anni?

«Non lo so, non mi interessa. Se avessi voluto davvero fare del male all'Inter, in quel libro avrei scritto anche tante altre cose. Avrei parlato delle partite truccate e degli arbitri comprati, specie nelle coppe. Invece ho lasciato perdere...».

Ma era solo nell'Inter che ci si dopava in quegli anni?
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«Certo che no. Io sono stato anche nella Fiorentina e nella Lazio, quindi posso parlare direttamente anche di quelle esperienze. A Firenze, il sabato mattina, passavano o il massaggiatore o il medico sociale e ci facevano fare delle flebo, le stesse di cui parlava Bruno Beatrice a sua moglie. Io ero in camera con Giancarlo De Sisti e le prendevamo insieme. Non che fossero obbligatorie, ma chi non le prendeva poi difficilmente giocava. Di quella squadra, ormai si sa, oltre a Bruno Beatrice sono morti Ugo Ferrante (arresto cardiaco nel 2003) e Nello Saltutti (carcinoma nel 2004). Altri hanno avuto malattie gravissime, come Mimmo Caso, Massimo Mattolini, lo stesso De Sisti...».

De Sisti smentisce di essersi dopato.

«"Picchio" in televisione dice una cosa, quando siamo fuori insieme a fumare una sigaretta ne dice un'altra...».

E alla Lazio?

«Lì ci davano il Villescon, un farmaco che non faceva sentire la fatica. Arrivava direttamente dalla farmacia. Roba che ti faceva andare come un treno».

Altre squadre?

«Quando Herrera passò alla Roma, portò gli stessi metodi che aveva usato all'Inter. Di che cosa pensa che sia morto il centravanti giallorosso Giuliano Taccola, a 26 anni, durante una trasferta a Cagliari, nel '69?».

Ma secondo lei perché ancora adesso nessuno parlerebbe? Ormai sono - siete - tutti uomini di sessant'anni...

«Quelli che stanno ancora nel calcio non vogliono esporsi, hanno paura di rimanere tagliati fuori dal giro. Sono tutti legati a un sistema, non vogliono perdere i loro privilegi, andare in tv, e così via. Prenda mio fratello: è stato trattato malissimo dall'Inter, l'hanno cacciato via in una maniera orrenda e gli hanno perfino tolto la tessera onoraria per entrare a San Siro, ma lui ha lo stesso paura di inimicarsi i dirigenti nerazzurri e ne parla sempre benissimo in tv. Mariolino Corso, uno che pure ha avuto gravi problemi cardiaci proprio per quelle pasticchette, va in giro a dire che non mi conosce nemmeno. Anche Angelillo, che è stato malissimo al cuore, non vuole dire niente: sa, lui lavora ancora come osservatore per l'Inter. A parlare di quegli anni sono solo i parenti di chi se n'è andato, come Gabriella Beatrice o Alessio Saltutti, il figlio di Nello. È con loro che, grazie all'avvocato della signora Beatrice, Odo Lombardo, ora sta nascendo un'associazione di vittime del doping nel calcio».

Certo, se un grande campione come suo fratello fosse dalla vostra parte, la vostra battaglia avrebbe un testimonial straordinario...

«Per dirla chiaramente, Sandro non ha le palle per fare una cosa così».

E oggi secondo lei il doping c'è ancora?

«Sì, soprattutto nei campionati dilettanti, dove non esistono controlli: lì si bombano come bestie. Quello che più mi fa male però sono i ragazzini...».

I ragazzini?

«Ormai iniziano a dare pillole e beveroni a partire dai 14-15 anni. Io lavoro con la squadra della Borghesiana, a Roma, dove gioca anche mio figlio Michele, e dico sempre ai ragazzi di stare attenti anche al tè caldo, se non sanno cosa c'è dentro. Ho fatto anche una deposizione per il tribunale dei minori di Milano: stanno arrivando decine di denunce di padri e madri i cui figli prendono roba strana, magari corrono come dei matti in campo e poi si addormentano sul banco il giorno dopo, a scuola. Ecco, è per loro che io sto tirando fuori tutto».

Pubblicato Aprile 22, 2007

46 commenti:

Detari ha detto...

un classico sempre moderno....
da far studiare nelle squole

Scirea ha detto...

mai querelato dal fratello nè dai cleptomani di via durini.
e Sandro, cacciato a pedate nel culo dai piani alti, lecca puntualmente il culo a moratti & co. in diretta televisiva forse per rientrare dalla porta di servizio.
che mancanza di dignità che c'è in giro..

Edoardo Valentini ha detto...

ne parlò addirittura a domenica in
davanti a centinaia di milioni di
teleaspettatori e al suo fianco
c'era il mitico stopper milanazionale rosati ormai cieco
e la sempreBBona mara veniè ..
e così unii l'utile al dilettevole

Edoardo Valentini ha detto...

i 2 ex giocatori con storie molto simili non suscitarono alcun tipo
di interesse nella massa avulsa
da sempre impegnata nella caccia
allo juventino ...
storie molto simili alla politica
nostrana ..
quella che ha più tifosi soccombe
mediaticamente nei confronti dell'altra vero e proprio mistero
italiano

Anonimo ha detto...

pazzesco lo sport professionale...
se non ti dopi non vai da nessuna parte.

ju72 ha detto...

intanto aDriano continua l'intossicazione da alcol e discoteca...però il MouOne ha punito solo Adriano e non Maicon che era con lui....

...bravo Mou proprio coraggioso....

Anonimo ha detto...

pare che anche kakà si sia fatto male così... stando inginocchiato per troppo tempo nei cessi di una discoteca a far pompini.

Scirea ha detto...

doping..piaga incredibile specie a livello giovanile.
ed il calcio non è nemmeno lo sport più colpito.
Un mio amico -coetaneo- pratica il triathlon a livello molto amatoriale.
nella sua società ha saputo che ai ragazzini di 15/16 anni prospettano questa cosa:"se non prendi qualcosa, in gara non arrivi nei primi 200".
capite dove siamo arrivati?
bombarsi per vincere le gare locali...dove almassimo vinci una coppa o un culatello se va bene...
mah..

ju72 ha detto...

a breve uscirà il libro del Duca:
"Ho fatto una promessa"....

....sul doping tra i dilettanti...non voglio parlare altrimenti facciamo un topic di 1000 pagine.

Lo sport pulito NON esiste più sopra i 10-12 anni!!!!!

Anonimo ha detto...

molte atlete dell'est degli anni 70 80 adesso hanno l'uccello, mentre a molti atleti dell'est dello stesso periodo lo hanno tagliato perchè affetto da masse tumorali.

U carcamagnu ha detto...

quanta ipocrisia... queste cose mi fanno passare la voglia di leggere i giornali...

ovviamente i telegiornali manco li conto.

serie A... ma che cedibilità ha la serie A....

a questo punto appena posso torno a giocare a calcetto io... almeno di quei campionati so che sono genuini perchè il doping è la birra le pere che ci si fanno sono quelle williams.

Detari ha detto...

un mio amico che frequentava palestre (ed ora ne ha una sua) già parlava di creatina che girava molto prima dello scndalo agricoltore

Scirea ha detto...

x Luca
io non ho mai preso un cazzo.
ma in campo me ne accorgevo, soprattutto quando affrontavo certe squadre.
mi domando -e poi chiudo qui- a cosa serva bombarsi come un tacchino in 1° categoria...mistero..
oggi nuoto mi immergo ...meglio così..

SJ ha detto...

buongiorno drogatoni.....


qui si mangia merda...

ju72 ha detto...

io non parlavo del calcio...io prima di essere calciatore ero un nuotatore...sono arrivato a 13-14 anni a fare i campionati italiani giovanili....non prndevo neppure l'aspirina....poi un giorno durante una competizione parlavo con gli altri ragazzi prima della gara , circa 25 minuti li vedo andare via e tornare con 2 occhi che sembravano dei palloni...ho capito che se volevo andare avanti dovevo fare "il salto di qualità"...e c'erano miei copagni di squadra che già prendevano cose p si siringavano, sapeste quante ragazze bellissime oggi sono rovinate...molte volte le incontro e mi fanno pena hanno 33 -34 anni e ne dimostrano 50!!!

il ciclismo dei ragazzini, o dilettanti altro schifo...

...nel calcio fino adesso non ho visto niente, magari sono cieco io oppure effettivamente il livello non determina l'utilizzo di certi prodotti...

P.S.

io non ho mai preso niente, l'unica volta che mi diedero l'Enervit, presi un'allergia e saltai una gara importante...che non fosse solo enervit?

Scirea ha detto...

purtroppo è vero Ju
parlavo di calcio perchè è l'unico sport che ho praticato seriamente dai 7 ai 30.
e gira roba anche lì purtroppo.
la situazione del ciclismo è palese ma è anche figlia dell'incredibile ricerca della prestazione ..
2 anni fa ero a canazei e per andare a vedere l'hockey ad Alleghe mi sono fatto in auto il fedaia...
cazzo .-...prima e seconda marcia..
come fanno i ciclisti a farlo a 20 orari????
o si accetta di regredire con tempi, durate, velocità o si arriva ai valverde e company.
il problema è che poi in un certo ambiente se non ti fai sembri un lavativo che non si impegna...

Cuccureddu ha detto...

Ma dei - diciamo - coadiuvanti (in particolare di HH) parla serenamente già Brera nella Storia critica del calcio italiano (1a ed. 1975). Mi fa tanto ridere tutto ciò. Quelle sulle morti sono illazioni, per il resto il doping nel calcio è una stronzata: nessuna bomba farà mai crossare Molinaro come Causio. Prendono roba per aumentare la resistenza? Sono adulti, evidentemente c'è un tacito (e generalizzato) consenso.

Cuccureddu ha detto...

Che poi, finchè azzarda su Picchi, ma c'è un sacco di gente che ha i tumori ad età purtroppo ben più verdi di un Tagnin. Stabilire correlazioni fra un tumore a 60 e fischia anni, e a quasi 40 dal presunto doping, mi pare quantomeno azzardato.

U carcamagnu ha detto...

in effetti qui si tratta solo di prendere atto di singolari coincidenze, che andrebbero studiate per divenire correlazioni.

si è a livello di congetture... ma a questo punto hanno lo stesso peso della minkiata sugli anticrittogamici... ovvero che sarebbero le sostanze che vengono asperse sull'erba dei campi per curarla a provocare le malattie nei giocatori.

e che cazzo buttano sull'erba, uranio impoverito?

U carcamagnu ha detto...

...d'altra parte, nella resistenza alla corsa.. pochi tengono in considerazione l'importanza di come è fatta una scarpa...

io posso anche essere più scattante e muscolarmente più sviluppato, ma se sbaglio scarpa e se i miei tacchetti tengono meno rispetto ai tacchetti avversari, io soccombo...

U carcamagnu ha detto...

...e d'altraparte può anche essere benissim oche il guardialinee di siena inter non abbia effettiamente visto il fuorigioco di tre interisti...

ju72 ha detto...

sono d'accordo con cuccureddu, non entro nel merito delle malattie perchè non sono un esperto, ma sono sempre stato scettico sul doping nel calcio, non perchè non ci siano sostanze che magari migliorano resistenza o forza (poi il calcio in realtà è velocità) ma perchè essendo:

1) uno sport di squadra
2) uno sport situazionale

il vantaggio di tali sostanze è relativo sicuramente inferiore rispetto ad uno sport:

1)individuale
2) prestazionale

U carcamagnu ha detto...

a maggior ragione le pilloline le devono prendere tutti.

Cuccureddu ha detto...

Boh. Un millimetro di erba o l'allacciatura della scarpa di Rensenbrink stavano per mandare a puttane un mondiale pilotatissimo da una dittatura militare piuttosto feroce, mi pare ridicolo pensare alla gente che si dopa per poi soccombere al rimpallo di un tiro casuale sulla schiena di Molinaro.

U carcamagnu ha detto...

da come la poni tu, cuccu, parrebbe che il calcio fosse uno sport dove la componente casualità la fa da padrone, ed invece non è così, come ben sai... ha senso allenarsi di più per essere più veloci, per saltare più alto, per scattare più rapidamente eccetera... e come ha senso allenarsi per migliorare le proprie prestazioni fisiche, ha senso anche aiutare ilproprio corpo con apposite sostanze.

certo poi c'è sempre il ciuffo d'erba, i palo esterno... il piccione in mezzo al campo la cartaigienica sulla traversa eccetera... ma sono eventi incidentali in una gara che nella norma non li prevede.

ju72 ha detto...

carca parti dal presupposto

sport situazionale-sport prestazionale.

secondo me tu puoi avere 11 "dopati" e perdere contro 11 "nornali" e la percentuale non è così irrilevante.

...secondo me....

Scirea ha detto...

mah..
mister non sono d'accordo
se gli altri arrivano SEMPRE primi sul pallone, se ti raddoppiano con un'intensità pazzesca, se corrono il doppio di te nel calcio di oggi tu perdi al 90%.
ricordo quello che ai miei occhi (nonostante abbia goduto assai) è stato l'esempio di doping di squadra più eclatante mai visto:
il ritorno di Depor-Milan 4-0 dopo che i nanetti avevano vinto 4-1 a S.Siro.
Mai ho visto una squadra correre in quel modo (compresi vecchietti di 34 anni) per poi sparire nelle partite successive.
E -guarda caso-sempre in terra iberica (Fuentes, Valverde, Nadal ecc ecc...)

ju72 ha detto...

ma è un esempio,

io credo che dovendo giocare a calcio quindi uno sport di tecnica sia sempre(diciamo 90%) vero che 11bravi battono 11 corridori.

se fosse vero noi nel periodo 95-98 andavamo al triplo degli altri...allora avevano ragione a dirci che prendevamo qualcosa...

...io dico che può anche essere ma dico anche che non era così determinante...


P.S.

se doping c'è nel calcio c'è per recuperare prima i giocatori....

...ecco perchè gli infotuni sono sempre più gravi.

KarmaKoma ha detto...

dire che nel calcio non c'è doping è come dire che cicciolina non ha mai scopato.
il calcio ha un potere tale che non lascerà mai fare un indagine seria.
i non so di conte & Co. ancora mi fanno tristezza, indipendentemente che fosse abuso di farmaci o doping.
il calcio si è sempre difeso citando i talenti, ma ora corrono come centometristi, con la resistenza di maratoneti e la lucidità di arcieri. col cazzo che non prendono niente. meglio che mi fermi qui. sinò mi viene schifo e smetto di scrivere di calcio & Co.

Cuccureddu ha detto...

Ma io non dico che non prendano. Dico che non rileva, se non sulla singola performance puramente atletica. Giustamente si cita la Juve di Lippi: delle due l'una: ci "dopavamo" solo noi (ma i gol di Del Piero erano dovuti al doping?) o si "dopavano" tutte in serie A. Ma nel secondo caso com'è che noi si andava in finale e le altre italiane rincasavano presto?

KarmaKoma ha detto...

Può essere come dici tu Cuccu, ma allora rivolto la cosa: Pantani vinceva a prescindere? Ben Johnson pure? allora a sto punto facciamo come nel football americano doping per tutti. e cazzi loro. e diciamo ai nostri figli che lo sport aiuta a vivere meglio.

Scirea ha detto...

facevo 3 allenamenti a settimana più partita la domenica.
normolineo.
c'erano dei lunedì che andavo in ufficio zoppicando, iniziavo a riprendermi al mercoledì.
questi giocano sabato martedì sabato a ritmi pazzeschi.
considerando che sono ragazzi della mia età, non credo che abbiano tutti la costituzione di Wolverine...

Cuccureddu ha detto...

Nel ciclismo sei solo; nei 100 metri pure; nel tennis (di cui chissà perchè non si parla mai parlando di doping) pure. Nel calcio si è in 22+3+3+l'arbitro: i drogatissimi (dimostrato) tedeschi del '54 le stavano comunque per buscare dalla spremutissima Ungheria di Puskas; la drogatissima Corea di Hiddink ha avuto bisogno di Moreno per battere un'italietta e la drogatissima Russia di Hiddink ne ha prese una caterva dalla Spagna. E noi fatti come zampogne, a dar retta ai moralisti e ai cassazionisti ultras, le abbiamo buscate in finale dal cimitero dei nostri elefanti e dal peggior Real degli ultimi 25 anni.

Scirea ha detto...

Cuccu
non stiamo parlando della Juve.
ma di tutto il movimento sportivo...in qualunque sport...
purtroppo.

Scirea ha detto...

dimenticavo..
guarda sopra: non a caso ho citato Nadal, un ottimo pallettaro ma con una resistenza fisica fuori dal normale.
Al quale persino la classe in persona (Federer) si deve piegare.

KarmaKoma ha detto...

Nel tennis si parla di doping, ma come nel calcio ne stanno alla larga ... il famigerato dr. fuentes ... Capello disse che in spagna ha visto asini correre come cavalli ... non dimentichiamoci il giocatore del siviglia morto in campo a 23 anni di cuore .. poco m'importa che vincano o meno, ma barano. La francia del mondiale che beveva?
ok tutti colpevoli percui tutti innocenti. avanti così.

Cuccureddu ha detto...

Eh, appunto. Si esigono prestazioni sovrumane, bisogna arrangiarsi. Quello che intendo dire io è che rispetto a questo fenomeno il calcio, vituperato per ragioni idelogiche di pauperismo ccatto-comunistoide, èin realtà è un'isola se non felice comuqne sorridente rispetto al ciclismo, e alla insopportabile retorica che lo accompagna, perchè il doping ha una rilevanza minore (per me minima) sui risultati sportivi. Quanto alla salute dei singoli, se si parla di adulti si muovano loro; se Vialli (non il più idiota) fa finta di scambiare il Voltaren per un ansiolitico perchè dovrei preoccuparmi io?

KarmaKoma ha detto...

Cuccureddu, guarda che il calcio è più protetto del ciclismo. tutta qui la differenza. fuentes per i ciclisti colpevole per i calciatori e tennisti ilazioni.

KarmaKoma ha detto...

per non parlare poi che i calciatori dopati, non lo sono, ma solo poco accorti nell'usare lo shampoo o golosi di carne di cinghiale. e ci crediamo pure. perchè ci fa comodo. io per primo.

Anonimo ha detto...

io penso che il doping nel calcio faccia vincere le partite: il piede non viene raddrizzato, ma se arrivi prima sul pallone avrai quasi sempre la meglio. .sisi

Anonimo ha detto...

al tempo stesso esistono gli organismi di controllo e a quelli ci si deve attenere.
la creatina non è doping, ventrone non è doping, essere più preparati non è doping, ecc.

KarmaKoma ha detto...

nessuno vuol far passare ventrone o la creatina per doping, ma neanche per aspirine. ripeto come sempre in italia si è alzato un polverone e non si è fatta nessuna chiarezza. il doping non esiste nel calcio ma è solo praticato da gente che ama lavarsi i capelli tutti i giorni e cibarsi di cinghiale alla maremmana.

Anonimo ha detto...

mah, io distinguerei tra doping di squadra e doping personale, secondo me i vari davids, kallon, mozart, ecc. presero roba da sé, nella loro ignoranza magari qualcuno aveva fatto credere loro che erano aspirine. escludo che società professionistiche organizzate, in cui ci sono in ballo milioni di euro, la facciano fuori dal vaso; semmai si rifanno a tecnologie all'avanguardia che consentono di mascherare qualsiasi tipo di aiuto, penso al caso dei valori dell'ematocrito del parma.
sta di fatto che il calcio è uno sport innanzitutto, per giocare a calcio serve una tenuta atletica, altrimenti vedremmo ancora maradona e platini primeggiare... da questo non credo si possa prescindere...

Scirea ha detto...

GT
ti stai dimenticando la causa più comune...
le pomate intime femminili..povero Borriello...quanta deve averne leccata di pomata per risultare positivo all'antidoping.

KarmaKoma ha detto...

ah Mariello, hai ragione. A differenza di altri settori della società italiana, nel calcio non esistono i lecca culo ma i lecca figa. chiamali scemi.

U carcamagnu ha detto...

al povero borriello, ma potremmo soprannominarlo apponendo un S davanti al suo cognome, è dedicata anche una puntata della saga CALCIO NELLE PALLE, che potrai trovare cliccando sulla omonima etichetta qui a fianco.