Anche i gatti di marmo parlano

TORINO
Non ammaina l’orgoglio Gigi Buffon, suo e della Juve, ma le speranze tricolori, sì. Evita la parola scudetto: «Arrivare secondi a quattro o cinque punti, è meglio che a dieci o dodici», ha detto ieri sera in tv, ospite a Chiambretti Night. Da capomastro della difesa, poi, ne certifica la sconcertante friabilità: «Vero - annuisce alla domanda del conduttore - siamo diventati un colabrodo, le cose sono cambiate. Ma quando si prendono tanti gol le colpe sono di tutti». Una resa, se lo ammette proprio il numero uno che aveva sempre tutelato chi stava in trincea: «Sono ancora convinto che questa sia la difesa più forte del campionato», disse. Non nelle ultime due giornate, quando la Juve ha incassato tre gol a sera, da Chievo e Genoa. Un disastro richiamato in avvio da Chiambretti, che ha innescato le parole più pesanti del portiere: «Noi della Juve ci hanno liquefatti, spappolati, ma l’Inter si merita quello che ha».

Anche se poi, ha precisato, quelle parole si sarebbero riferite agli effetti di Calciopoli. Di certo, Buffon e la Juve dovranno essere tosti sabato sera, per l’incrocio con l’Inter: sarà pure un optional per la classifica, non per gli animi, di giocatori e tifosi: «Vogliamo vincere - ha detto -. E poi, soccombere come all’andata, anche se non c’ero, mi darebbe fastidio». Non cade, invece, nel trabocchetto, Lippi-Ranieri: «Lippi aveva un’altra squadra, e Ranieri sta lavorando, ma quest’anno è durissima».

dalla stampa onlain