MISTICO HAPPEL JUVENTUS MINKIA CLUB


Il blog del tifo juventino mistico happelliano

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qui si tengono le castagne, la sopressa de casada, il lardo ed il vino buono

... contiene espressioni di superbia,
arroganza, vi sono le parolacce e le donnine no perchè se le vede la moglie...

... il calcio per il resto è sempre lo stesso ...
22 koglioni in mutande che corrono dietro ad un pallone del kazzo ...

Se ne consiglia la visione a Juventini Superdotati ...



lunedì 29 aprile 2013

Non e' facile pero' e' tutto qui ...


Chissà cosa ne penserebbe Irene Grandi. Siamo partiti neanche due anni fa per un lungo viaggio con Antonio Conte e una Juventus che arrivava dalle secche di un lustro di insuccessi, di denari sprecati , di tifosi divenuti isterici perché avevano perso la Signora nei gorghi di Calciopoli . Nella testa di tutti c'erano le imprese della Juventus di uomini come Lippi, Del Piero, Nedved . Nel cuore di tutti c'erano le notti dove i bianconeri con cuore , tecnica e passione cancellavano avversari a tutte le latitudini del globo , con l'amarezza di non saper giocare le Finali , l'avessimo nel DNA saremmo , senza ironia , davvero il club più titolato al mondo . Ora che neanche ci ricordiamo più chi siano del neri e Ferrara sarebbe il caso di alzarsi in piedi ad applaudire il lavoro di Antonio Conte . Due anni , due scudetti conquistati , una squadra che ha identità , gioco , carattere . Mancano i campionissimi , ma quelli non li paga Conte , manca il suggello dell'Europa , verissimo . Dategli i mezzi e gli uomini , Antonio vi porterà la Coppa . Il Derby : in pratica uno Stadio e un popolo contro undici bianconeri . Il Torino , tecnicamente lontanissimo dalla Juventus ha giocato molto peggio che all'andata , chiusi , sparagnini e al solito grintosi ben oltre il regolamento . Alla fine ci pensa Arturo , con una staffilata gerrardiana e un abbraccio che sa di tricolore . Domenica , il 5 maggio , allo Juventus Stadium arriva il Palermo di Sannino . Chiudiamola li e occupiamoci di cose serie , il Bayern e' ancora molto lontano , e' a loro che bisogna guardare perché sono loro gli avversari per vincere quello che tutti , Antonio Conte in primis , desiderano riportare a casa . E chi ha orecchie per intender intenda .

Il Bertino canterino

lunedì 22 aprile 2013

Cambiare per Vincere



La Juventus piega il Milan col rigore più imparabile che abbia mai visto ,forse una culata , forse no , ma insieme alla coreografia dello Stadium latrasformazione dagli undici metri del cileno e' stata la cosa più bella della serata. Ormai e' solo una questione di tempo , lo Scudetto e' a un passo conl'ennesima vittoria , la sesta consecutiva frutto di una prestazione non bella sul piano del gioco anche per merito dell'avversario . Ormai l'ingranaggio tattico e' inceppato , tutti hanno capito come mettere in difficoltà , perlomeno temporanea , l'inizio della proposizione della fase di gioco . Il Milan non e' il Bayern , ma finche' ha retto fisicamente ha tolto fluidità strozzando l'inizio delle azioni . Di sicuro la Juve cambierà qualcosa in termini tattici , di certo cambierà in attacco e sulle fasce laterali dove la Juve sconta una certa prevedibilità . Non mi stupirei se dovesse scoppiare una mezza rivoluzione su giocatori ritenuti fondamentali come Vucinic e Lichsteiner per creare spazi e risorse per portare a casa giocatori più forti , più talentuosi e meno prevedibili. La Juve e' al suo limite di cilindrata , per migliorare e per evitare che le avversarie più forti sappiano come disinnescarla deve certamente cambiare . Non basta Llorente , senz'altro l'ariete che manca nella rosa , serve fantasia nel saltare l'uomo , quella che non ci ha dato Giovinco , quella che avrebbe dovuto assicurare Isla , quella
che non ha la freccia svizzera che da difensore si e' trasformato in cursore , quella che non ha Asamoah , che sarebbe un prezioso interno di centrocampo fortemente alternativo alle stanchezze e alle giornatacce di Marchisio . A questa Juve servono giocatori di alto livello in quei ruoli . A quel punto con
una difesa e un centrocampo così collaudato , forte , tecnico e convinto della propria forza la Juve potrà aspirare a giocarsela con le prime quattro/cinque squadre d'Europa . Godiamoci il 31esimo , le Vittorie vanno sempre celebrate , ma non dimentichiamoci di guardare in alto , a chi e' meglio di Noi , per continuare a vincere in Patria e cominciare a scrivere una storia nuova in Champions League , l'obiettivo che la Juventus deve assolutamente centrare per rispetto della sua storia e dell'immenso mondo dei suoi tifosi .

Bertino l'ottimista.

martedì 16 aprile 2013

Brodino biancoceleste e Tricolore a un passo


Addio Coppa, addio sogni di gloria,  per ora decisamente irrealizzabili. Dalle mazzate dei panzer al dominio in Italia. A Roma Conte prova una Juve diversa con una mediana colma all'eccesso per sostenere e dominare con il possesso palla. Tanto basta a vincere la partita, tanto basta per sconfiggere un avversario menomato da infortuni e squalifiche. La Juve vincerà lo scudetto, il secondo consecutivo, argomento quasi scontato, ma vincere non e' parlare ( Conte dixit ) vincere e' soffrire e godere e in Italia non e' mai facile. Da qui alla fine della stagione Conte dovrà capire come migliorare un impianto di gioco che sembra vicino al suo limite motoristico. Alla fine vincere questo scudetto non ci farà gioire come quello dello scorso anno  non ci darà le stesse emozioni ma vincere e' vincere, meglio non abituarsi mai, con la rabbia di chi vuol salire sempre di livello mentale e tecnico, possibilmente godendoci nel prossimo futuro le gesta di attaccanti degni di una Juve che pensa a chi e' meglio di lei, cosa ormai impossibile da vedere nel suolo patrio.

Il Resto del Bertino

domenica 7 aprile 2013

Aspettando Mercoledì


La cosa più bella della partita col Pescara sono i quasi 39.000 bianconeri allo Stadium.  Tre punti fondamentali quelli col Pescara, tre punti dal sapore minore perché arrivati dopo la lezione di martedì, nell'attesa della notte di mercoledì. La realtà e' che lo scudetto non e' mai stato veramente in discussione, solo la vittoria a Parma del Napoli aveva teso un po' le corde di una corsa troppo impari tra noi e il resto delle contendenti. E' ovvio che il pathos e' tutto sulla Champions. Non voglio contraddire il Conducator, a cui va immensa gratitudine per aver reso la Juventus una squadra vera, organizzata e vincente ma e' ovvio che l'astinenza da Coppa, la distanza siderale dall'ultimo trofeo europeo rende l'attesa per il ritorno dei quarti la partita più importante dell'anno per i cuori bianconeri. Nessuno si fa illusioni, dopo averli visti all'andata per batterli la Juventus dovrebbe andare ben oltre i propri limiti tecnici e tattici. Ed e' proprio questo che nell'antro più sperduto e profondo di cuore e cervello che tiene accesa la fiammella della speranza. Senza paura e fino alla fine, se la vorranno dovranno sudarsela questa cazzo di semifinale ...

Bertino pathos & vino

mercoledì 3 aprile 2013

Ciapanò

Panzer gentilmente messo online da Wikipedia

Onestamente non me l'aspettavo. Abbiamo bucato tutte le scelte importanti, abbiamo lasciato loro la possibilità di impallinarci, abbiamo avuto la pericolosità di un tossico quando ti chiede gli spiccioli per fare il biglietto dell'autobus, abbiamo preso una lezione di tattica come un pivello di fronte ad Happel in un corso a Coverciano. Ieri sera potevamo ancora fare peggio, prenderne 4, quelli che meritavamo. L'Europa, stando a ieri, è lontanissima. O forse il Bayern è semplicemente di un altro pianeta. A me, nonostante la figuraccia di ieri, non sembra che i bavaresi siano così mostruosi, me lo fa pensare il fatto che non abbiano chiuso completamente il discorso con un risultato più tondo, me lo fa pensare che nelle rare fiammate avute qualche pericolo lo abbiamo creato. Chiaro è che in mezzo al parco buoi della front-line non possiamo rinunciare a Vucinic, l'unico capace di tenere la palla, allargare il gioco e creare fiammate improvvise non prescindibili contro una squadra di panzer dai cingoli griffati Louis Vuitton. Al ritorno ci vorrà la Juventus e non la copia sbiadita di ieri sera per provare a realizzare l'impossibile. Una nota di colore: da ieri sera fino a  stamattina ho piacevolmente ritrovato l'altra mezza Italia a parlare di calcio. Fino alle 20.45 e 25 secondi di ieri sera sembravamo un paese dove il calcio era sparito dai bar. Bene così, magari fosse che quel sorrisetto del cazzo e quei ghigni da gaggi di minchia divenissero paresi e aneurismi cerebrali alle 22 e 40 circa del 10 aprile ...

Bertino de sto Kaiser

lunedì 1 aprile 2013

Tempus fugit, ma son sempre gli stessi ...


Lo sapevano tutti che nonostante un biennio del Messia degli allenatori, bastardo sin che vuoi, ma uomo dalla mentalità vincente, l'Inter,  gli interisti e l'interismo sarebbe tornato uguale a se stesso. Perché è la storia che insegna e il DNA non mente. Puoi illuderti, vivere di vampate, puoi pomiciare con la più bella del corso, tanto poi la darà al tuo peggior nemico. La verità viene sempre a galla. Come uno stronzo, come quello stronzo di Cambiasso, un piccolo, insignificante pezzo di sterco che a partita finita rischia di chiudere la carriera di un avversario col più classico dei falli criminali di frustrazione. Inter - Juve è in quell'immagine, Inter - Juve è la facilità con cui i Campioni escono dalla presunta furia del pressing di quelli là, Inter - Juve è nella corsa di Barzagli sulla fascia destra con gli altri a inseguire un treno volendolo fermare con le mani. Una superiorità bianconera tecnica, tattica e cerebrale semplicemente imbarazzante. Come vincere un big match giocando al 50% delle proprie potenzialità, come giocare al gatto col topo aspettando la preda nella tua tana, come vincere senza forzare. La verità e' che non sono mai cambiati, sempre dei cessi sono stati, la verità è che come Mosè attraversò il deserto così la Juve e' sopravvissuta a Blanc, Cobolli, Secco, Poulsen, Zaccheroni e Felipe Melo. Teniamoci stretti i condottieri, le guerre si vincono innanzitutto con gli ufficiali. Lunga vita a Conte, al Presidente, a Pirlo, Buffon, Barzagli e a tutti i soldati che ci mettono l'anima. A Monaco per giocarcela, senza nessuna paura, col rispetto verso uno stadio e un avversario enorme, con la consapevolezza di essere quello che siamo, la Juventus.

Bertino o' Profeta